Correnti diadinamiche antalgiche
Le correnti diadinamiche sono correnti unidirezionali ed emisinusoidali a bassa frequenza compresa tra 50 e 100 Hz.
L'apparecchio può erogare cinque tipi di correnti diadinamiche:
1) Corrente monofase fissa
La corrente monofase fissa è costituita da impulsi emisinusoidali della durata di 10 msec, seguiti da pause della stessa durata. La frequenza di questa corrente è di 50 Hz.
2) Corrente difase fissa
La corrente difase fissa è composta da impulsi emisinusoidali della durata di 10 msec non seguiti da pause. La frequenza è di 100 Hz.
3) Corrente corto periodo
La corrente corto periodo è una corrente modulata in cui ad ogni secondo si alternano la corrente monofase e la difase.
4) Corrente lungo periodo
Nella corrente lungo periodo la monofase e la difase si alternano per un tempo maggiore (per esempio, rispettivamente per 6-10 secondi).
5) Corrente sincopata
La corrente sincopata è costituita da corrente monofase, la quale viene erogata per un secondo ed interrotta per un altro secondo (sincopata rapida) oppure viene erogata per 2,5 secondi ed interrotta per altri 2,5 secondi (sincopata lenta).
Effetti biologici
Per reazione dinamogena (dinamogeno = generatore di forza) si intende un'azione stimolante sulla muscolatura e sulla sensibilità.
La reazione di inibizione è, invece, un'azione inibitrice sulla sensibilità e sulla muscolatura, con conseguente effetto antalgico e miorilassante.
La reazione di assuefazione, infine, consiste in una reazione di annullamento degli effetti biologici e compare rapidamente allorquando la corrente impiegata ha frequenza ed intensità costanti.
Queste reazioni sono prevalentemente influenzate dalla frequenza: a bassa frequenza (50 Hz) predomina l'azione dinamogena, a frequenza maggiore (100 Hz) quella inibitoria.
Gli effetti biologici delle correnti diadinamiche sono caratteristici per ciascun tipo di corrente:
1) Corrente monofase fissa La corrente monofase fissa ha prevalentemente azione dinamogena.
L'effetto predominante di questa corrente è l'azione eccitomotoria sulla muscolatura.
2) Corrente difase fissa
L'azione principale della corrente difase fissa è l'azione di inibizione sulla sensibilità, la quale è responsabile dell'effetto antalgico realizzato da questa corrente. L'azione inibitrice viene tuttavia ostacolata dalla rapida insorgenza dell'assuefazione.
3) Corrente corto periodo
La corrente corto periodo ha prevalentemente azione dinamogena. Grazie a questa azione, la corto periodo determina la contrazione dei muscoli striati, migliora lo stato di nutrizione dei tessuti e facilita il riassorbimento degli edemi post-traumatici.
4) Corrente lungo periodo
La corrente lungo periodo ha prevalentemente azione inibitrice sulla sensibilità e sulla muscolatura; pertanto, produce analgesia e rilassamento della muscolatura striata.
5) Corrente sincopata
La corrente sincopata ha esclusivamente azione dinamogena e provoca un'intensa azione eccitomotoria sulla muscolatura striata.
Effetti terapeutici
Comunemente le correnti diadinamiche vengono utilizzate a scopo antalgico, tuttavia sono in grado di realizzare anche un effetto trofico ed eccitomotorio.
1) Effetto analgesico
L'effetto antalgico viene realizzato dalla corrente lungo periodo e dalla difase fissa. Non è chiaro il meccanismo con il quale le diadinamiche agiscano.
2) Effetto trofico
La corrente corto periodo migliora il trofismo dei tessuti. Questo effetto probabilmente è dovuto alla vasodilatazione periferica, prodotta da questa corrente. Il miglioramento dello stato di nutrizione dei tessuti determina un'analgesia secondaria.
3) Effetto eccitomotorio
L'effetto eccitomotorio viene ottenuto principalmente con la corrente sin-copata. Tuttavia questa corrente non viene utilizzata, in quanto a scopo eccitomotorio si preferisce ricorrere ad altre correnti.
Modalità di applicazione
Controversie esistono sull'elettrodo attivo delle diadinamiche.
Comunemente viene utilizzato il polo negativo; alcuni autori, invece, consigliano a scopo antalgico il polo positivo perché ritengono che questa corrente agisca attraverso fenomeni di iperpolarizzazione della membrana e di inibizione dei recettori, che si verificherebbero all'anodo.
Le correnti diadinamiche vengono applicate tramite due elettrodi di grandezza adeguata: si impiegano elettrodi di piccole dimensioni qual'ora l'area del dolore sia circoscritta e di grandi dimensioni, qual'ora il dolore sia diffuso.
Le norme da seguire sono:
1) L'elettrodo attivo va posizionato sul punto di maggior dolore; in caso di dolore irradiato va applicato sul punto di insorgenza della radice nervosa. L'elettrodo indifferente viene posto vicino o a distanza dall'elettrodo attivo.
2) Per evitare il fenomeno dell'assuefazione è opportuno impiegare in ogni seduta due tipi di corrente (per esempio alternare 3-5 minuti di lungo periodo e 2 minuti di difase fissa). Prima di cambiare il tipo di corrente si deve azzerare l'intensità.
3) L'intensità della corrente (in mA) viene regolata sulla sensazione riferita dal paziente: si impiegano valori compresi tra soglia di percezione dello stimolo e soglia del dolore.
4) Le sedute devono essere di breve durata per evitare il fenomeno dell'assuefazione. Generalmente si utilizza la corrente difase per 2 minuti e la corto e lungo periodo per 3-5 minuti. La durata complessiva della seduta non deve superare i 10 minuti.
5) Si effettuano cicli di 10 sedute; inutile proseguire con le diadinamiche se dopo 5-7 applicazioni non si ha l'effetto desiderato.
Indicazioni
Le diadinamiche vengono utilizzate con discreti risultati nel trattamento di situazioni cliniche relativamente localizzate e superficiali. Le principali indicazioni delle diadinamiche sono:
1) Tendiniti
Le diadinamiche sono indicate nel trattamento delle tendiniti del gomito, del polso, delle spalle, del ginocchio e della caviglia.
2) Postumi dolorosi e traumi articolari
3) Artropatie acute e croniche
Questa corrente è in grado di attenuare i sintomi delle artropatie infiammatorie o degenerative, purché a sede superficiale.
4) Algie muscolari
Buoni risultati si ottengono in presenza di punti trigger; in tal caso l'elettrodo attivo va posizionato nella sede di maggior dolore.
Controindicazioni
Rappresentano una controindicazione all'impiego delle diadinamiche i pace-maker, le patologie cutanee superficiali ed i mezzi di sintesi.
1) Pace-maker La corrente può interferire con l'attività del Pacemaker
2) Patologie cutanee superficiali
Le lesioni della cute, riducendo la resistenza locale, possono favorire l'insorgenza di ustioni nei punti di applicazione degli elettrodi.
3) Mezzi di sintesi metallici